Ero Prete: Una Storia Vera

All'inizio la domanda era: "Ma perch?ti sei fatto prete?" Oggi la domanda si ?rovesciata: "Perch?hai lasciato?". Le pagine di questo libro cercano di rispondere a queste domande e lo fanno tracciando due percorsi che finiscono per congiungersi e trovare sintesi nell'incontro che pi?di altri ha cambiato il corso della mia vita. Queste parole scritte negli ultimi anni sono state strappate agli impegni quotidiani in famiglia, estorte alla memoria nel buio di notti insonni durante i turni di lavoro, idee raccolte nei momenti di quiete e in quelli di trambusto per ricomprendere le motivazioni pi?profonde di una storia che mi accomuna a quella di molti altri. Si raccontano gli eventi principali che si sono susseguiti dopo aver dismesso gli abiti sacerdotali e da allora ho iniziato una vita nuova fatta di prove e ostacoli da superare di volta in volta nel rapporto di coppia, nella paternit? nella fede, nel rapporto con gli altri e con la Chiesa. Un ex sacerdote vive in una specie di confine o terra di mezzo, nella quale deve lottare per riappropriarsi della sua identit? La mia storia ?perci?nel segno di un viaggio di ricomprensione del percorso compiuto e degli "esodi" intrapresi; un cammino che rimane fiducioso verso la vita che si dispiega con la sua capacit?di stupire e riempire di gioia, ma anche, talvolta, di deludere e debilitare la resistenza umana con dolori e perdite. Ed ?sempre possibile aspettarsi l'inaspettato in ogni momento vissuto e credere che ci sia sempre un motivo per ripartire e rimettersi in gioco. Spero che queste pagine possano arrivare ad ex preti che vivono difficolt?dalle quali non riescono ad uscire, a quei religiosi che si trovano davanti ad un bivio e dire loro che, anche se la tentazione ?quella di piangerci addosso, fuggire o nasconderci dallo sguardo torvo di certi praticanti, abbiamo il dovere di difendere le nostre scelte e vivere orgogliosamente quell'amore che da nessuno potr?mai essere etichettato come un errore o uno scandalo da silenziare e allontanare. Qualcuno dice in questi casi: meglio un buon padre di famiglia che un cattivo prete; e l'idea ?sempre quella di una separazione netta tra i due stati e di una inconciliabilit?ex ipsa sua natura. Ma io, forse in maniera del tutto ingenua, sogno ancora il giorno in cui un buon prete potr?essere semplicemente anche un buon padre di famiglia e questo sar?una grande ricchezza per la Chiesa e non certo un impoverimento. Quel giorno saremo tutti pi?felici e forse pi?veri.